Il film Tutti lo sanno, di Asghar Farhadi, con Penélope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darín tra giallo e dramma familiare, esplora come i segreti, i pettegolezzi e le incomprensioni non possano rimanere sepolti, ma che prima o poi, vadano affrontati e rivelati.
Occasione per ritrovarsi
Il film Tutti lo sanno di Asghar Farhadi, racconta la storia di Laura (Penélope Cruz) che ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare al matrimonio della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l’Argentina, è ora sposata con Alejandro (Ricardo Darín) e ha due figli che ama più di ogni altra cosa. Nella provincia della Rioja tra gli affetti più cari ritrova Paco (Javier Bardem), amico della giovinezza e compagno di vita per molti anni. L’accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti, tutti bevono, ridono e si divertono, ma la gioia di un’unione lascia improvvisamente il posto alla disperazione e all’assenza. Quando Irene (Carla Campra), la figlia adolescente di Laura viene rapita, tutti i non detti, i problemi irrisolti, le delusioni, la rabbia e gli amori mai svaniti riprendono a tormentare la famiglia e una cittadina dove, appunto, tutti sanno.
Un equilibrio di generi
Il film di Asghar Farhadi mescola, a tratti abilmente, a volte scadendo, il genere del dramma famigliare e del giallo. Sembra voler utilizzare una tragedia, una scomparsa, il rapimento di Irene, per far cadere le maschere che tutti i componenti di questa comunità indossano. Ma i veri segreti, o meglio il segreto, quello più grande è percepibile sin da subito, anche se spesso allontanato da alcune reazioni dei personaggi principali. Una verità sepolta, tanto grave quanto prevedibile, sembra però destabilizzare solo i diretti interessati, quando la motivazione per nasconderla sembrava quella di mettere a tacere le voci e i pettegolezzi.
Paranoie
Dal titolo ai minimi sguardi degli abitanti della cittadina, alle persone alla finestra che osservano ogni cosa che succede, queste orecchie e occhi indiscreti non vengono assolutamente percepiti come un pericolo. Tutti lo sanno, appunto, ma è così importante? Ciò che la scomparsa di Irene scatena sembra lasciare il tempo che trova: il film non esplora le reazioni della comunità che tanto spaventavano Laura, Alejandro e l’intera famiglia, né vengono mostrate; la vergogna, l’indignazione, i pettegolezzi fanno paura e sembrano centrali nel film, ma alla fine lo sono soltanto nella mente dei personaggi.
Se stessi al primo posto
Tutti lo sanno ha dei punti di forza, dalla buona interpretazione degli attori, anche se non sfruttata al massimo, agli scorci della campagna spagnola, dall’animo festoso e gioioso durante il matrimonio, alla fotografia minimale, pulita e dalle tinte vivaci. La storia raccontata è interessante e tiene viva l’attenzione: una ragazza scomparsa, un amore tormentato, ma ancora forte, una famiglia che per egoismo è pronta ad autodistruggersi. La struttura del film è abbastanza solida, a parte la prevedibilità mascherata con colpi di scena e delle preoccupazioni del film fini a se stesse.
Un’amara verità
Oltre al dramma familiare e al mistero del rapimento e della scomparsa, il regista Asghar Farhadi sembra voler trasmettere un senso di angoscia, colpa, resistenza e soprattutto quanto si preferisca mentire, anche a costo di far soffrire, piuttosto che rivelare una verità scomoda. Il messaggio è chiaro: non ci si può fidare neanche della propria famiglia, agire per il bene di qualcuno rischia di far male a qualcun altro. Tutti lo sanno dichiara che, per quanto ci si sforzi, prima o poi, i nodi vengono al pettine, la verità si fa strada, nella mente e nell’animo delle persone, finendo poi per essere svelata.
Tutti lo sanno, diretto da Asghar Farhadi, con Penélope Cruz, Javier Bardem, Ricardo Darín, Eduard Fernández, Bárbara Lennie, uscirà nei cinema giovedì 8 novembre 2018 distribuito da Lucky Red.
L ho visto ieri sera…che dire…di una noia incredibile…la festa é durata troppo e …la tristezza per il rapimento veramente di un esagerato…sarei uscita dopo mezz’ora dal cinema…nb..il finale non ho parole