Umbria Jazz al via il 13 luglio, inizio boom con Quincy Jones e Caravaggio

Umbria Jazz 2018

L’attesa sta per finire, il 13 luglio aprirà i battenti la quarantacinquesima edizione di Umbria Jazz con un concerto evento per celebrare gli 85 anni di Quincy Jones e un’opera multimediale dedicata al genio di Caravaggio.

Omaggio a “Q”

Umbria Jazz si prepara per dieci giorni di grande spettacolo dove si susseguiranno a ritmo incalzante eventi che vedranno coinvolti alcune tra le personalità più influenti del panorama musicale internazionale di ieri e di oggi. Si comincia con Quincy Jones che ha da poco tagliato il traguardo degli ottantacinque anni, più di settanta dei quali trascorsi in modo memorabile nello show business. Aveva infatti 14 anni quando a Seattle cominciò a girare con un ragazzo della Florida di due anni più grande, che suonava il piano e purtroppo aveva gravi problemi di vista, Ray Charles. Da allora il genio di Chicago non si è più fermato: trombettista jazz, polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore, direttore musicale, autore di colonne sonore per cinema, teatro e televisione, titolare o responsabile di case discografiche, attore. Forse basta dire che proprio lui ha prodotto il disco più venduto della storia, Thriller di Michael Jackson. E che Fly Me to The Moon, da lui arrangiata per Frank Sinatra con la big band di Count Basie, fu la prima canzone suonata sulla Luna da Buzz Aldrin nella missione della Nasa, nel 1969.

Una carriera incredibile che ha fatto di “Q” un’icona dello spettacolo, non solo in ambito musicale, e uno degli intellettuali afroamericani più rispettati e influenti di sempre. E non si può dire che sia stato un genio incompreso se si pensa che tra i riconoscimenti concessigli, non solo in America: la Francia lo ha insignito della Legion d’ Honneur79 nomination e 28 vittorie ai Grammy, incluso quello più prestigioso, il Grammy Legend Award, assegnato soltanto a quindici artisti. Per non citare le diverse lauree ad honorem e i master delle più prestigiose università, da Harvard a Princeton, fino a Seattle. Una fama ed una credibilità che Quincy Jones ha speso anche in una intensa e appassionata attività per i diritti civili e le cause umanitarie, dal sostegno a Martin Luther King e Nelson Mandela fino alla famosa campagna We are the world, l’inno di una umanità senza barriere e discriminazioni di qualunque tipo.

Quincy Jones
Quincy Jones, emblema del XX secolo americano

Elencare gli artisti per i quali e con i quali nel corso della carriera Jones ha lavorato, nelle sue varie mansioni, è praticamente impossibile. Tra questi: Count Basie, Duke Ellington, Ray Charles, Sarah Vaughan, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Dean Martin, Frank Sinatra, Clifford Brown & Helen Merrill, Dinah Washington, Lionel Hampton, Diana Ross, Ella Fitzgerald, Barbra Streisand, Tony Bennett. Benchè abbia cominciato come jazzman, Quincy Jones è andato via via ampliando i suoi orizzonti musicali senza pregiudizi, esplorando dal suo punto di vista pop, hip hop, soul, musica africana e brasiliana, musica classica e creando “ibridi” che sfuggono a qualsiasi paletto o limitazioni di genere.
Un capitolo a parte meritano le sue musiche, come compositore, produttore o arrangiatore, per il cinema (una trentina, tra cui L’uomo del banco dei pegni, La calda notte dell’Ispettore Tibbs, Getaway, L’oro di McKenna, A sangue freddo), per serie televisive come Ironside, per show come quello di Bill Cosby e per diversi lavori teatrali e musical.

Per celebrare gli ottantacinque anni di questa icona della musica Umbria Jazz ha organizzato uno spettacolo che è anche una festa di compleanno. Sul palco dell’arena Santa Giuliana si alterneranno, presentati dallo stesso Jones, grandi artisti che in passato hanno lavorato con lui: la star della canzone americana Patti Austin, i virtuosi della vocalità jazz Take 6, Dee Dee Bridgewater, un grande della musica brasiliana, Ivan Lins, e, da Cuba, Alfredo Rodriguez e PedritoMartinez. Pesente, in qualità di ospite speciale, anche Paolo Fresu, mentre per cause indipendenti dalla volontà dell’organizzazione è stata cancellata la presenza di Erykah Badu.
Dietro a loro, con gli arrangiamenti originali di Quincy Jones, si esibirà la Umbria Jazz Orchestra diretta da John Clayton con Nathan East & Harvey Mason.

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I Caravaggianti, tra musica parole e immagini

Nel pomeriggio l’appuntamento sarà invece al Teatro Moracchi con I Caravaggianti una produzione originale che sarà presentata in anteprima a Umbria Jazz. È stata ideata da Rita Marcotulli che ne ha scritto anche le musiche, eseguite dalla stessa pianista romana con una band di eccellenti musicisti di diverse nazionalità: la giapponese Mieko Miyazaki, il messicano Israel Varela, il norvegese Tore Brunborg, il franco-algerino Michel Benita, gli italiani Michele RabbiaMarco Decimo. I testi sono di Stefano Benni. Regia e Visual Designer di Karmachina. Si tratta dunque, di un concerto più che di un lavoro multimediale in cui musica, parole, immagini concorrono a creare visioni e suggestioni attorno alla figura e ai capolavori del Caravaggio. Un’opera che, attraverso strumenti e arie, si muove in modo trasversale e liberamente attraverso il jazz, la musica classica e quella contemporanea, l’elettronica. Un omaggio all’arte di un genio e nello stesso tempo all’arte italiana.

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