Un nemico del popolo, l’opera di Henrik Ibsen, calcherà il palco del magnifico Teatro Argentina dal 20 marzo al 28 aprile. Massimo Popolizio, regista ed interprete dello spettacolo, porterà in scena il potere, il dramma della corruzione e l’etica per l’ambiente.
Dopo il grande successo di Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini, Massimo Popolizio torna sul palcoscenico nella doppia veste di regista e interprete con Un nemico del popolo di Henrik Ibsen: un testo classico, un dramma rovente e stringente sull’attualità che indaga i temi del potere, della corruzione, della responsabilità etica per l’ambiente. Un nemico del popolo calcherà le scene del Teatro Argentina dal 20 marzo al 28 aprile.
L’opera del drammaturgo norvegese assume, dal nostro “oggi”, un’inedita forza comunicativa, senza ridursi a un mero atto di accusa contro la speculazione. Con spietata lungimiranza, racconta il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto e la maggioranza soggiace al giogo delle autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Un conflitto politico e morale contrappone nella vicenda due fratelli: il medico che scopre l’inquinamento delle acque termali della sua città e il fratello-sindaco, politicamente insabbiatore, che tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere.
«Che fare? Chiudere le terme in attesa di una bonifica – con il conseguente danno economico – o persistere nel promuoverle, assicurando lo sviluppo di tutta la città? Due visioni: quella del Dr. Tomas Stockmann, fautore della chiusura delle terme, e di suo fratello, il sindaco Peter Stockmann – racconta Massimo Popolizio – Non si tratta di un confronto di due posizioni, quanto piuttosto dello scontro tra due punti di vista. ‘Saremo tutti d’accordo nell’affermare che sulla faccia della terra gli imbecilli costituiscono la maggioranza. Allora perché dovremmo farci comandare dalla maggioranza?’, chiede provocatorio il Dr. Stockmann di Ibsen.»
«Le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi, mi sembrano di grande interesse per questi tempi. Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come Un nemico del popolo di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale».