Una notte a New York, recensione: Sean Penn, Dakota Johnson e una lunga corsa in taxi

Una notte a New York - Dakota Johnson e Sean Penn
Una notte a New York - Dakota Johnson e Sean Penn

La nostra recensione di Una notte a New York, esordio registico della sceneggiatrice Christy Hall con Sean Penn e Dakota Johnson: una lunga corsa in taxi diventa il pretesto per un film molto verboso, ben recitato ma poco efficace dal punto di vista drammaturgico

Una notte a New York è l’esordio dietro la macchina da presa della sceneggiatrice Christy Hall (I Am Not Ok with This, It Ends with Us) che lo ha ovviamente anche scritto, affidandosi al duo Sean Penn – Dakota Johnson che porta in scena un dialogo serrato e scandito dal tempo di percorrenza di un taxi bloccato nel traffico newyorkese. L’idea di partenza era forse troppo scarna per un lungometraggio e avrebbe avuto bisogno di una scrittura più ficcante e meno avvezza al colpo ad effetto, ma i due protagonisti salvano parzialmente la pellicola con una dolcezza e un’umanità amarissime.

Una notte a New York - Dakota Johnson
Una notte a New York – Dakota Johnson

Dal JFK a Manhattan

Una giovane donna (Dakota Johnson), bella e assorta nei suoi pensieri, inizia una conversazione con il tassista Clark (Sean Penn), un uomo diretto e senza peli sulla lingua. Nel tempo del tragitto, il contesto apparentemente ordinario di un taxi diventa il luogo di un dialogo straordinario, intimo e denso, fatto di piccole verità e grandi rivelazioni. Una storia semplice e universale, sul come una conversazione apparentemente banale tra due estranei possa prendere strade inaspettate e creare una connessione profonda.

Una notte a New York - Sean Penn
Una notte a New York – Sean Penn

Due anime nella notte

Chissà se nella realtà ci vuole davvero così tanto per arrivare dal JFK a Manhattan col traffico. Probabilmente sì, vista la viabilità di New York che è pure peggiore di quella romana, ma altrettanto probabilmente non troverete Sean Penn alla guida o Dakota Johnson come compagna di tragitto a sorpresa, e anche nell’estrema eventualità che sia così di certo non sarebbero tanto loquaci. Il debutto alla regia della sceneggiatrice Christy Hall parte infatti da un’idea di concept non particolarmente foriera di eventi, ed era quindi necessario allungare il brodo con tanti, tantissimi dialoghi.

Clark è il tassista, mentre la passeggera il cui nome non ci verrà mai rivelato è una programmatrice di computer dal passato turbolento, appena tornata da una riunione di famiglia non particolarmente felice. Man mano che i kilometri si accumulano anche le parole aumentano, e con esse i segreti, i rimorsi e soprattutto i rimpianti di queste due anime perse nella notte newyorkese. Che poi è anche il banale titolo italiano che trasforma invece l’intrigante Daddio originale in un film diverso da quello che è davvero, visto che di New York non si vede praticamente nulla mentre di figure paterne presenti e soprattutto assenti si parla eccome.

Dalla sua la Hall ha la capacità di costruire bene il primo e il secondo atto di questo lungo incontro/scontro verbale, grazie anche a dei dialoghi che non lasciano trasparire più del dovuto. Mettiamoci anche che sia Sean Penn che Dakota Johnson sono sufficientemente bravi da non strabordare mai, bilanciandosi a metà tra le confessioni piene di dolore e il flirt sensuale della prima parte come se ognuno dei due volesse fare la prima mossa. Ed è proprio questa tensione erotica sotterranea a rendere Una notte a New York così efficace, almeno fino allo scoglio della prima ora di visione. 

Una notte a New York - Dakota Johnson e Sean Penn
Una notte a New York – Dakota Johnson e Sean Penn

Tecnicamente impeccabile ma didascalico

Poi succede che la Hall vuole troppo dal proprio film e dai propri personaggi, che il sottotesto vada man mano disperdendosi e che i dialoghi diventino un po’ troppo riempitivi senza essere più così ficcanti. C’è da dire che tecnicamente il film è impeccabile, la regia gestisce il piano emotivo e quello narrativo costringendoli all’interno dello spazio dell’abitacolo un po’ come fosse la versione “da seduta analitica” di un Collateral e la fotografia non cede mai all’effetto videoclip. Quello che però sembra mancare a Una notte a New York è un gancio emotivo, oltre che forse intellettuale, forte tra racconto e spettatore.

Quest’asfissia dello spazio e del tempo infatti costringe la pellicola a riempire continuamente i silenzi con dialoghi alle volte non necessari, dialoghi che peraltro non hanno davvero un riverbero sull’esteriorità dei personaggi e né sulla loro interiorità (vedere il dialogo via SMS tra la ragazza e il suo amante maturo). Senza considerare che la rivelazione finale appare non necessaria, persino forzata, non riuscendo così a capitalizzare del tutto un’idea che avrebbe avuto bisogno di mantenere quella tensione erotica e sessuale dell’inizio per poi magari rovesciarla. Non un brutto film, semplicemente un film che avrebbe avuto bisogno di un’analista più accurato.

Guarda la video intervista alla regista Christy Hall

TITOLO Una notte a New York
REGIA Christy Hall
ATTORI Sean Penn, Dakota Johnson
USCITA 19 dicembre 2024
DISTRIBUZIONE Lucky Red

 

VOTO:

Due stelle e mezza

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