Dopo le accese polemiche dei mesi scorsi sulla distribuzione cinematografica e le piattaforme streaming, Il Ministro della Cultura Alberto Bonisoli prende una posizione decisa, firmando il decreto finestre, ribattezzato norma anti-Netflix.
Da molti è stata già ribattezzata la norma anti-Neflix, il decreto “finestre” per la regolamentazione della distribuzione cinematografica che Alberto Bonisoli è pronto a firmare. Il Ministro dei Beni Cuturali ha finalmente preso una posizione chiara e decisa in merito alla questione, dopo le accese polemiche dei mesi scorsi, che hanno visto protagonisti due delle più importanti manifestazioni del cinema mondiale: il Festival di Cannes, con la decisione di Thierry Fremaux di escludere i film di Netflix dal concorso, e la Mostra di Venezia con la vittoria di Roma di Alfonso Cuarón. «Mi accingo oggi a firmare il decreto che regola le finestre in base a cui i film dovranno essere prima distribuiti nelle sale e dopo di questo su tutte le piattaforme che si vuole. Penso sia importante assicurare che chi gestisce una sala sia tranquillo nel poter programmare film senza che questi siano disponibili in contemporanea su altre piattaforme», ha dichiarato Bonisoli in un videomessaggio inviato alla presentazione di una ricerca Agis/Iulm. Il decreto riguarda solo i film italiani, e prevede nuovamente come norma un lasso di tempo di circa 105 giorni riservato alla programmazione in sala di un film, a partire dalla prima proiezione, in modo da evitare nuove sovrapposizioni, come è accaduto per l’uscita in contemporanea su Netflix e al cinema di Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, sul caso Cucchi, che ha suscitato veementi proteste da parte degli esercenti e dei distributori.