In concorso alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia gli attesissimi Joker e Ad Astra, autori come Polanski, Assayas, Egoyan, Soderbergh e gli italiani Martone, Maresco e Marcello. Parata di star da Meryl Streep a Brad Pitt, da Joaquin Phoenix a Mick Jagger.
Ricchissimo come sempre il programma della Biennale per la 76ª Mostra del Cinema di Venezia, presentata stamattina a Roma dal presidente Paolo Baratta e dal direttore Alberto Barbera, in programma al Lido dal 28 agosto al 7 settembre.
Venezia 76
A contendersi il Leone d’oro quest’anno ci saranno grandi ritorni ed interessanti novità. Il film più atteso sarà indubbiamente Joker di Todd Phillips, presentato in anteprima mondiale con gli strepitosi Joaquin Phoenix e Robert De Niro. Altro film attesissimo è il fantascientifico Ad Astra di James Gray con Brad Pitt e Tommy Lee Jones astronauti ai confini del Sistema solare, presenti anche loro al Lido, così come Meryl Streep e Antonio Banderas, protagonisti con Gary Oldman e Sharon Stone del film Netflix The Laundromat di Steven Soderbergh, che racconterà la truffa dei Panama Papers. E ancora grande cast per l’altro prodotto Netflix, Marriage Story di Noah Baumbach, con Scarlett Johansson e Adam Driver e la fine di un amore che si trasforma in un incubo giudiziario, e ancora per Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra, che vede Mark Rylance, Johnny Depp e Robert Pattinson impegnati in un avamposto ai confini con il Medio Oriente.
Si prosegue con grandi autori come Roman Polanski e la sua minuziosa ricostruzione del drammatico caso Dreyfus in L’ufficiale e la spia (J’accuse) con Jean Dujardin e Louis Garrel, co-prodotto da Luca Barbareschi; Olivier Assayas e le sue spie cubane infiltrate tra gli anticastristi americani in Wasp Network con Penélope Cruz e Edgar Ramirez; Kore-Eda Hirokazu e il suo La vérité (film d’apertura) con la diva Catherine Deneuve a confronto con la figlia Juliette Binoche ed il genero Ethan Hawke; Atom Egoyan e il senso di colpa nel rapporto genitori-figli in Guest of Honour con David Thewlis; Pablo Larraín e il suo ritratto di una “donna incendiaria” (in tutti i sensi) in Ema con Mariana Di Girolamo e Gael García Bernal.
Ben tre pellicole italiane in concorso: Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli, ambiziosamente e liberamente tratto dal romanzo di Jack London, con la storia trasferita in Italia; La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco con Letizia Battaglia e Ciccio Mira, come sempre cinico e provocatorio ma anche molto divertente; Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone, che già lo aveva portato a teatro, riproponendolo in chiave filmica con (quasi) lo stesso cast, composto tra gli altri Massimiliano Gallo e Francesco Di Leva.
Il ricco elenco dei film in concorso prosegue con The Perfect Candidate, film arabo di Haifaa Al-Mansour con una donna vessata dagli uomini della famiglia che decide di candidarsi a sindaco come forma di ribellione; About Endlessess del già Leone d’oro Roy Andersson che guarda con ironia malessere, malinconia e insensatezza; A Herdade di Tiago Guedes, una sorta di epico Novecento portoghese su una importante famiglia patriarcale; Gloria Mundi di Robert Guédiguian condito da amarezza, dolore e assenza di speranza nella società francese di oggi; Saturday Fiction di Lou Ye, melodramma spionistico cinese che vede il grande ritorno di Gong Li; The Painted Bird di Vaclav Marhoul, film autoprodotto nel corso di 10 anni per la storia di un ragazzino ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale; Babyteeth di Shannon Murphy, film commovente ma al tempo stesso divertente sul tema della malattia; No. 7 Cherry Lane di Yonfan, film d’animazione cinese e storia sentimental-erotica sullo sfondo dei turbamenti politici di Hong Kong nel 1967.
Fuori concorso
Nutrito anche il programma Fuori concorso, a cominciare dal film di chiusura, il thriller The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi che vede nel cast anche Mick Jagger (atteso al Lido); Seberg con Kristen Stewart nei panni di Jean Seberg, icona della Nouvelle Vague; Vivere di Francesca Archibugi con un grande cast capeggiato da Micaela Ramazzotti e Adriano Giannini; il realistico Mosul prodotto dai fratelli Russo con un gruppo speciale di soldati iracheni nella città dell’Isis; Adults in the Room di Costa-Gavras, che ha ricreato le trattative tra Grecia, UE e FMI grazie alle registrazioni segrete di Varoufakis; The King su Enrico V con Timothée Chalamet e Joel Edgerton, prodotto da Netflix; Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores è tratto dal libro del papà in viaggio con il figlio autistico in Sud America, con un cast composto da Claudio Santamaria, Valeria Golino e Diego Abatantuono.
Ci saranno due importanti serie tv, ZeroZeroZero (ep.1-2) di Stefano Sollima e The Young Pope 2 (ep.2 e 7) di Paolo Sorrentino, entrambe prodotte da Sky. Sarà anche riproposto Irréversible di Gaspar Noé con Monica Bellucci, in versione integrale e rimontato dal regista in senso cronologico. Per il ventennale della scomparsa di Stanley Kubrick tornerà Eyes Wide Shut, accompagnato da un breve documentario sulla sua realizzazione. E a proposito di docufilm ecco Roger Waters Us + Them (con il grande artista presente), Citizen Rosi, documentario su Francesco Rosi realizzato dalla figlia Carolina, The Kingmaker su Imelda Marcos, State Funeral di Sergei Loznitsa con filmati inediti realizzati nei tre giorni passati dalla morte di Stalin all’annuncio della stessa, 45 Seconds of Laughter di Tim Robbins in giro per le carceri americane a tenere seminari, Il pianeta in mare di Andrea Segre, doc su Marghera.
Orizzonti e gli altri
Nella sezione Orizzonti ci saranno due film italiani, Sole di Carlo Sironi e Nevia di Nunzia De Stefano, opera prima della ex moglie di Matteo Garrone, ambientata a Napoli con richiami autobiografici. Nella sezione Sconfini ci saranno il documentario Chiara Ferragni – Unposted, dedicato alla celebre influencer, e Il varco con una storia di finzione realizzata con materiali inediti degli anni ’30 e ’40. In Venezia Classici, oltre alle pellicole restaurate, ecco gli interessanti documentari su Federico Fellini, su Claudio Caligari, su Piero Vivarelli, su Hector Babenco, su Lucio Fulci (Fulci for Fake di Simone Scafidi), su Andrej Tarkovskij, sul cinema horror italiano degli anni ’60 (Boia, maschere e segreti di Steve Della Casa) e infine una lunga docu-intervista a William Friedkin su L’esorcista.
Venezia 76, riepilogo film in concorso
- La vérité di Kore-eda Hirokazu
- The Perfect Candidate di Haifaa Al-Mansour
- Marriage Story di Noah Baumbach
- Wasp Network di Olivier Assayas
- Guest of Honour di Atom Egoyan
- About Endlessness di Roy Andersson
- Ad Astra di James Gray
- A Herdade di Tiago Guedes
- Gloria Mundi di Robert Guédiguian
- Joker di Todd Phillips
- Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra
- Ema di Pablo Larraín
- Saturday Fiction di Lou Ye
- Martin Eden di Pietro Marcello
- La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco
- Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone
- Babyteeth di Shannon Murphy
- The Painted Bird di Václav Marhoul
- L’ufficiale e la spia (J’accuse) di Roman Polanski
- The Laundromat di Steven Soderbergh
- No. 7 Cherry Lane di Yonfan
Orizzonti, riepilogo film in concorso
- Zumiriki di OskerAlegria
- Blanco en Blanco di Théo Court
- Mes Jours de Glorie di Antoine de Bary
- Pellican Blood Katrin Gebe
- Un Fils di Mehdi M Barsaoui
- Nevia di Nunzia De Stefano
- Moffie di Olivier Hermanus
- Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi
- Rialto di Peter Mackie Burns
- Borotmokmedi di Dmitry Mamuliya
- Revenir di Jessica Palud
- Giants Being Lonely di Grear Patterson
- Verdict di Raymund Ribay Gutierrez
- Qiqiu di Pema Tseden
- Metru Shesho Nim (Just 6.5) di Saeed Roustaee
- Chola Sasidharan di Sanal Kumar
- Sole di Carlo Sironi
- Atlantis di Valentyn Vasyanovych
- Madre di Rodrigo Sorogoyen