Dalla Mostra del Cinema di Venezia 2022 ecco la conferenza stampa del film Don’t Worry Darling con la regista Olivia Wilde e i protagonisti Harry Styles, Gemma Chan e Chris Pine
Don’t Worry Darling, diretto da Olivia Wilde, fa parte della sezione Fuori Concorso della 79ª Mostra del Cinema di Venezia. Nel cast, oltre alla stessa regista, Harry Styles, Gemma Chan e Chris Pine, presenti anche alla conferenza stampa questa mattina, mentre era assente la protagonista Florence Pugh.
Una domanda per Olivia. Le storie distopiche molto spesso sono grigie e oscure con un senso di punizione. Cosa ti ha portata a creare questo mondo così glamour e bello.
Olivia Wilde: Mi è sempre interessata l’iconografia degli anni ’50 e ’60 negli Stati Uniti. Sono stata ispirata dal cinema, dall’architettura e dalla musica di quell’epoca che trovo essere molto seduttiva. Abbiamo trovato che fosse il riferimento migliore per progettare il mondo di Victory.
Che tipo di dibattito può generare questo film?
Olivia Wilde: Assieme alla sceneggiatrice Katie Silberman ci interessava concentrarci sul fatto che esiste la felicità solo per pochi. Abbiamo cominciato a scrivere questo film all’epoca di Make America Great Again e ci siamo chieste cosa significasse esattamente. Ci dobbiamo ricordare che tutto è una metafora, il paradosso di Victory è che tutto ciò che è bello è anche sinistro, questo è un aspetto voluto. Abbiamo pensato inoltre alla generazione di donne prima di noi ma anche alla generazione di donne che noi rappresentiamo per quanto riguarda il fattore “autonomia”.
Attorno a questo mondo così da sogno abbiamo anche dei flashback sulle verità storiche. Possiamo parlare del mondo reale che circonda tutto questo?
Olivia Wilde: È un mondo che si basa su molte esperienze reali, penso ad esempio al Progetto Manhattan. All’interno del film è presente una grande iconografia fascista con molti riferimenti a questo perché uno dei temi è proprio il potere e il suo abuso.
Per gli attori. Com’è stato entrare in questo mondo?
Harry Styles: Credo che sia entusiasmante rappresentare un personaggio che non faccia parte del tuo mondo. Ho potuto fare delle cose molto divertenti. Siamo stati fortunati perché questo mondo è stato costruito in maniera così realistica che abbiamo potuto far finta che fosse una realtà anche per noi. Non avevamo la sensazione di recitare perché è stato tutto così ben creato.
Gemma Chan: Concordo pienamente. È un mondo che è stato costruito con un’estetica bellissima tuttavia qualcosa di sinistro emerge dal film. La scenografia era fantastica così come la fotografia. Tutti hanno collaborato per creare l’estetica di questo mondo che ha una patina bellissima ma sotto nasconde qualcos’altro.
Chris Pine: La cosa sorprendente è che l’iconografia non è così diversa dalla realtà. Come ha detto Harry, non è stato necessario fare gli attori in un certo senso perché le persone sembrano reali in un mondo che in realtà assomiglia a quello che viviamo noi.
Olivia Wilde: Volevo ringraziare la scenografa Katie Byron e il location manager. Mentre scrivevamo la sceneggiatura avevamo l’idea della Casa Kaufmann e il nostro sogno derivava proprio da quell’immagine ma non avevamo mai pensato di poter girare lì. È stato surreale perché improvvisamente ci siamo ritrovati nell’ambiente che ci aveva ispirati.
Una domanda per Harry. Sei un musicista e attualmente sei in tour… come si combina questa vita con la tua carriera d’attore?
Harry Styles: Credo che i due ruoli siano degli opposti da un certo punto di vista. Fare musica è un’attività molto personale in cui ci si espone in prima persona, nel cinema si svolge il ruolo di altri attingendo a esperienze personali. Credo che la parte divertente sia che non si sappia mai dove si stia andando in entrambi i mestieri. Questa sensazione la conosco bene nel lato musicale perché è un lavoro che svolgo da più tempo ma mi è capitato di viverlo anche da attore.
Una domanda per Harry. L’idea del film riguarda la convinzione che avere il controllo faciliti le nostre vite. Essere maniaco del controllo è l’unico modo per sopravvivere nel futuro come essere umani?
Harry Styles: Tutti noi viviamo in una bolla protetta. Credo che il messaggio del film sia capire come si riesca a rinunciare a questa bolla di sicurezza. Abbiamo tutti delle vite confortevoli e ignoriamo le conseguenze di ciò che avviene nel mondo tuttavia è innegabile che queste conseguenze ci siano. In un luogo come Victory abbiamo la possibilità di negare la loro esistenza ma non dovremmo avere questo nel nostro mondo. Credo che ci siano modi in cui le persone possano mantenersi nella loro comfort zone ma la cosa giusta è sicuramente non farlo.
Olivia concordi che una delle idee del film sia quella di controllare il caos staccandosi dalla realtà?
Olivia Wilde: Assolutamente si e fa parte della filosofia di Frank. Da un lato abbiamo la distruzione generata dal caos, dall’altro abbiamo invece la perfezione che fa parte della filosofia fascista. Il film cerca di suggerire che anche se noi cercassimo di controllare le persone questo non ci porterebbe a quella fine utopica perché non fa parte del nostro essere umani. Noi cerchiamo di controllare anche la natura, ecco perché abbiamo girato nel deserto o nella colline italiane. Non è la celebrazione di madre natura ma stiamo dicendo che il caos è una cosa organica e cercare di controllare l’essere umano non è mai una buona idea.
Per Olivia. Questo film verrà proiettato in Usa durante questo anno di elezioni?
Olivia Wilde: Questo film parla di oggi ma di fatto non ha tempo perché parla anche della storia. Non credo che ci sarà mai un tempo in cui l’idea del controllo del corpo di qualcuno non necessiti una lotta. Credo che porterà a dibattiti e riflessioni, il film di fatto è una provocazione e noi crediamo che le rotture siano fondamentali per la società.
Per Harry. Vorresti combinare le due arti che ti appartengono? Vorresti cantare in un film?
Harry Styles: In realtà non lo so. Mi sento fortunato perché il lavoro che faccio è una cosa che mi piace. Per quanto riguarda il futuro tendo a non guardare troppo avanti prendendo un giorno alla volta. Mi piacciono entrambe queste professioni ed è divertente vedere come interagiscono i due mondi.
Una domanda per Harry. Ho notato che ci sono già molti tuoi fan sul red carpet…come ci si sente ad avere un ruolo così importante nelle vite di molte persone?
Harry Styles: Sono molto grato alle persone che mi hanno appoggiato nella mia vita, i miei amici in particolare perché mi hanno sempre dato un luogo in cui io potessi esprimermi liberamente.
Chris Pine, Franck ha delle caratteristiche messianiche…c’è una figura a cui hai pensato quando hai costruito il personaggio di un messia sexy?
Chris Pine: La cosa fondamentale è il linguaggio. Tutti questi leader usano il linguaggio come arma. Frank di fatto non si basa su nessuno, è un ologramma di una figura sexy che si associa all’ottusità. Lavorando con Katie e assieme ad Olivia abbiamo cercato di costruire questa rete che lui crea attraverso le sue parole dotate effettivamente di un senso.
Peccato che Florence non sia qui. C’è stato di fatto un litigio e perché?
Olivia Wilde: Florence è una forza e siamo grati che lei riesca ad essere qui stasera. Sono stata onorata di averla come protagonista. Per quanto riguarda il gossip, internet si alimenta e si basa su queste cose.
Per Olivia. In questo film lavori con Matthew Libatique, puoi parlarci di questa esperienza?
Olivia Wilde:Sono una grande fan di Matthew Libatique. L’ho conosciuto da attrice ma ho sempre voluto lavorare con lui da regista. Lui ha creato questo mondo assieme a me. Abbiamo avuto sempre la sensazione di essere in buone mani perché è un artista meraviglioso.
Olivia può parlarci dei costumi?
Olivia Wilde: Arianne Phillips riceverà il premio Campari Passion for Film. Sognavo di lavorare con sin da C’era una volta… a Hollywood. Siamo molto orgogliosi di lei. Non era solo la nostra costumista ma molto di più, è incredibile il suo talento.
Per Harry Styles. Questo è un film che parla anche di comunità. Lei che fa parte del mondo dei social… crede che le comunità siano il male oggi?
Harry Styles: Io credo che il senso della nostra comunità stia in quello che noi decidiamo di farne, che si tratti di famiglia o amici. La cosa più importante credo sia quella di definire di quale comunità si tratti per capire da cosa farci influenzare. Per quanto riguarda i social è sempre importante ricordarci che, oltre a tutti gli aspetti negativi che conosciamo, ci sono molte cose positive che accadono grazie ai media in tutto il mondo.