Vi racconto il mio Mudù, recensione: un Uccio De Santis che sa far divertire

Vi racconto il mio Mudù

Vi racconto il mio Mudù, in scena al Teatro Brancaccio mercoledì 17 aprile con un doppio appuntamento, ha saputo racchiudere in poco tempo il meglio della trasmissione in onda dal 2001. Benché le battute nuove fossero davvero poche, il risultato è degno delle aspettative.

Un revival delle migliori barzellette raccontate in 18 anni di Mudù

Il medico, l’agente di viaggio e ovviamente il carabiniere, ma non solo. Nello spettacolo Vi racconto il mio Mudù portato in scena dai bravissimi Uccio De Santis, Umberto Sardella ed Antonella Genga c’è spazio per tutti. Barzellette a non finire per due ore di spettacolo che hanno saputo far divertire il pubblico del Teatro Brancaccio di Roma. Un doppio appuntamento che ha permesso ai comici di accogliere nella stessa giornata due tornate di pubblico.

Dalle più conosciute alle meno note, le barzellette di Mudù hanno accompagnato generazioni di persone: partiti nel lontano 2001 dalla Puglia, la prima messa in onda del programma comico la si deve all’emittente radiotelevisiva Telenorba. Da lì i passi avanti che hanno segnato non soltanto l’ascesa di Uccio De Santis (noto al grande pubblico anche per la sua partecipazione cinematografica a Io che amo solo te ed il suo sequel La cena di Natale, Belli di papà, Ricchi di fantasia e molti altri), ma anche quella della trasmissione stessa sono stati tanti e decisivi. Talmente tanti che a diciotto anni di distanza il trio comico si è cimentato, vincendo, in un revival di barzellette in uno dei teatri più conosciuti d’Italia.

Uccio De Santis in Vi racconto il mio Mudù

Il coinvolgimento del pubblico

Certo le barzellette non sono le sole protagoniste della scena, anzi, si potrebbe pensare che servano a dare un gusto in più allo spettacolo portato in scena dagli attori di Mudù. Lo spettatore, infatti, non si ritrova soltanto ad ascoltare i comici sul palco, ma ad interagire attivamente con loro. Sono gli attori stessi, in particolar modo il protagonista De Santis, ad avvicinarsi al pubblico e a porre domande scherzose, ad interpellarlo. Un gioco a premi con cinque concorrenti scelti a caso in mezzo alla platea regala al comico un’ottima occasione per dare vita a nuove e divertentissime gags.

Ciò che colpisce in modo evidente lo spettatore è la capacità innata di De Santis di fare spettacolo, di rendere una semplicissima imitazione del pubblico una vera e propria battuta in grado di far ridere di gusto chi lo osserva. La cadenza barese e, talvolta, qualche parola in dialetto condiscono di sana veracità l’intero spettacolo, che, sorprendentemente, non è affatto gremito di sole persone originarie della Puglia, ma anche di romani genuinamente divertiti dagli sketch e dalle battute dei comici in scena.

Antonella Genga, Uccio De Santis ed Umberto Sardella durante lo spettacolo Vi racconto il mio Mudù
Antonella Genga, Uccio De Santis ed Umberto Sardella durante lo spettacolo Vi racconto il mio Mudù

Una comicità barese tutta da ridere

In Italia si è abituati a diversi tipi di comicità e verve, ma indubbiamente le più note sono quelle romane e napoletane. Negli ultimi anni, però, a livello nazionale si è cominciato a conoscere e ad apprezzare molto anche quel ramo del Sud meno esposto a livello comico, ossia quello appartenente alla Puglia. La comicità barese si sta diffondendo a macchia d’olio, grazie a Mudù, ma anche grazie a gruppi giovani come i Nirkiop ed i beneamati Casa Surace; il Salento invece, anche per una problematica legata ad un dialetto troppo difficile da comprendere, resta ancora un po’ emarginato dal panorama comico italiano e sono veramente rari gli esponenti salentini noti al pubblico.

Mudù, però, è stato in grado di far emergere un fenomeno comico di grande portata che ha saputo imporsi in un panorama nazionale colmo di attori comici e satirici e ha scovato la chiave giusta per farsi apprezzare in Italia, dalle persone che alla Puglia sono legate in un certo qual modo, ma anche da chi in Puglia non c’è mai stato. Ed il “fenomeno Mudù” con pochi e semplici sketch è riuscito a conquistare una fetta di popolo che non solo apprezza le barzellette che vengono proposte sul web ed in TV da anni, ma che è anche disposto ad acquistare un biglietto del teatro pur di riascoltarle dal vivo. Un gran bel traguardo per chi, solo diciotto anni fa, aveva a disposizione un piccolo spazio su una emittente locale.

Umberto Sardella, Uccio De Santis e Antonella Genga
Umberto Sardella, Uccio De Santis e Antonella Genga

VOTO:

1 commento

  1. Chi come Uccio ha avuto delle esperienze nel campo dell’animazione turistica, per me ha una marcia in più. L’animazione dunque, si conferma come una delle principali fonti da cui nascono le vecchie e soprattutto nuove generazioni di artisti,musicisti, comici,attori e anche youtuber del panorama Italiano. Devo dire anche io ho fatto al stessa esperienza da animatore e di quel periodo conservo un bellissimo ricordo. le emozioni provate ad indossare quella divisa, il mio primo spettacolo di cabaret, le risate, le tante amicizie, le avventure..insomma è un’ esperienza unica nel suo genere che tutti i giovani almeno una volta dovrebbero provare. Secondo me andrebbe considerato come un percorso di vita, educativo e formativo. Conosco bene questa realtà, da anni collaboro con Animandia.it un sito del settore e posso assicurare che per un giovane trovare impiego estivo come animatore turistico non è affatto difficile,ci sono tante proposte anche per coloro che non hanno esperienza, basta avere un carattere estroverso, tanta grinta e soprattutto la voglia di mettersi in gioco. Magari questo commento è inopportuno, ma è solo la nostalgia di quei bei tempi e se potessi tornare giovane lo rifarei…

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