Vi racconto il mio Mudù, di Uccio De Santis, con Umberto Sardella, Antonella Genga e lo stesso Uccio, approda al Teatro Brancaccio il 17 aprile. Uno spettacolo che ripercorrerà le barzellette e le gag più amate della trasmissione in onda dal 2001.
Da Bitetto a Roma con un solo obiettivo: divertire. A grande richiesta, il comico Uccio De Santis torna nella capitale al Teatro Brancaccio con un appuntamento imperdibile. Anzi un doppio appuntamento: poiché la data di mercoledì 17 aprile alle ore 21 è andata sold out in pochissimi giorni, produzione e artista hanno deciso di aggiungere un altro show sempre mercoledì 17, ma alle ore 18.
Un modo per permettere ai tanti fan romani del cabarettista pugliese di poter assistere al suo nuovo spettacolo dal vivo, Vi racconto il mio Mudù. Due ore circa di scenette, sipari comici, barzellette e freddure con tutti i monologhi e le gag irresistibili che hanno portato l’attore al successo. Ma non solo. Infatti, non mancheranno anche sketch originali che, come sempre, prenderanno spunto dalla quotidianità senza mai scadere nella volgarità. «Arrivare a Roma vuol dire aver raggiunto una meta – ha detto l’attore – e avere una data sold out significa aver seminato bene.»
Con De Santis, che è anche il regista di Vi racconto il mio Mudù, sul palco ci saranno due compagni d’avventura di Mudù, la serie tv comica che dal 2001 va in onda con successo su Telenorba: Umberto Sardella e Antonella Genga. L’organizzazione, invece, è a cura di Produzioni Massimo Di Francesco. Dopo il doppio spettacolo romano, la tournée di Uccio De Santis prosegue anche a Torino e Milano. I biglietti sono disponibili anche sul sito www.ticketone.it. Quindi, come assicura lo stesso Uccio, ora «non ci resta che ridere.»
Note di regia
«Vi racconto il mio Mudù ripercorre le tappe del mio percorso artistico, da quando ho iniziato fino a oggi. La mia crescita artistica tra monologhi, improvvisazione e barzellette. È un contenitore di tante cose, il frutto di diciotto anni di lavoro, con alcune novità e i miei cavalli di battaglia. Lo spettacolo nasce dall’esigenza di fare quello che mi piace. Sono due ore di puro divertimento, con tante sorprese e un vasto repertorio. Amo il teatro, il cabaret, mi piace sentire il calore della gente che ride e apprezza ciò che fai. È il riscontro più bello che possa esserci, una grandissima soddisfazione. In più il pubblico diventa protagonista, costruendo un momento di grande coinvolgimento. La mia parola d’ordine è far divertire chi viene a vedermi.»