Grandi numeri per le Giornate degli Autori a Venezia 75. Il GdA Director’s Award va al film C’est ça l’amour di Claire Burger.
I numeri delle Giornate degli Autori sono la conferma di un successo che va dall’affezione del pubblico (oltre 7500 spettatori con molte proiezioni sold-out e una crescita di 6%, sulla scia di un’affermazione di tutte le sezioni della Mostra) alla vitalità e ospitalità della Villa degli Autori. Sono stati 18 gli incontri e gli omaggi organizzati in 11 giorni e notti fittissimi di momenti conviviali e di dialogo. Gli eventi ospitati e realizzati sono 25 per 30 film tra lunghi e corti, comprese le 5 opere prime della selezione e i moltissimi titoli firmati da registe donne.
Il vincitore del GdA Director’s Award
Il GdA Director’s Award va al film C’est ça l’amour di Claire Burger (Francia). La giuria, presieduta dal regista Jonas Carpignano, è composta dai membri del progetto 28 Times Cinema: ventotto giovani spettatori ciascuno proveniente da un paese dell’Unione Europea, accompagnati a Venezia da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary. Questa la motivazione con la quale hanno sostenuto la scelta: Il film di Claire Burger è un racconto estremamente coinvolgente sulle situazioni difficili in cui ci pone la vita, sia che ci confrontiamo con la fine di un matrimonio, sia che ci venga spezzato il cuore per la prima volta. Abbiamo scelto questo film per la sua tenerezza e per la straordinaria padronanza tecnica che la regista dimostra nel tenere sotto controllo tutti gli elementi del film.
I giurati sono arrivati alla discussione con tre titoli finalisti tra i quali hanno votato il vincitore. Gli altri due film erano Pearl di Elsa Amiel e Ville Neuve di Félix Dufour-Laperrière.
Il GdA Director’s Award ha un valore di 20.000 euro: metà va alla regista Claire Burger, il restante cinquanta percento a Indie Sales Company, venditore internazionale, per aiutare la circolazione internazionale del film.
Gli ospiti delle Giornate degli Autori
Da Toni Servillo a David Cronenberg, da Rithy Panh a Jonas Carpignano, da Adriano Panatta a Donpasta, da Marina Abramovic a Anne De Carbuccia, da Jasmine Trinca a Luca Marinelli, da Mario Martone (Premio SIAE alla creatività) ad Alexander Kluge, da Michele Riondino a Carolina Crescentini, da Ramin Bahrani a Luigi Lo Cascio fino ai vincitori dell’anno – Claire Burger, Valerio Mieli, Sudabeh Mortezai – sono moltissimi i personaggi che hanno accompagnato e festeggiato le Giornate degli Autori nel suo 15 compleanno.
« Una lista di numeri ovviamente non racconta tutto il senso della nostra proposta – dice il Delegato delle Giornate, Giorgio Gosetti – Ma racconta uno spirito diverso che caratterizza il nostro programma e che è stato reso possibile grazie all’impegno di tanti, le associazioni degli autori italiani (Anac e 100autori in primis). Portiamo alla Mostra lo spettacolo dell’intelligenza, registi che da vere promesse stanno diventando protagonisti, voci di culture lontane e diverse, coraggio di percorrere vie nuove e talvolta – grazie a maestri riconosciuti – voglia di rimettersi in gioco con proposte diverse. Ma inseriamo, nel mosaico vitale e bellissimo della Mostra, il sale della diversità, a partire dalle occasioni di incontro che la Villa degli Autori ha offerto a tutti i creativi del cinema mondiale. Nel rispetto e nella difesa di quel diritto d’autore oggi minacciato fin nel cuore del Parlamento Europeo che dovrebbe essere custode della tutela dei diritti e che invece il 12 settembre rischia di ignorare le voci degli artisti. Anche per loro abbiamo realizzato questa edizione delle Giornate e per loro continueremo a combattere con le armi dello spettacolo, dell’indipendenza, della passione».