The Walking Dead 9×02: recensione de Il ponte (senza spoiler)

The Walking Dead - una scena dellepisodio 9x02 Il ponte

Ne Il Ponte, secondo episodio della nona stagione di The Walking Dead, ci troviamo davanti alle speranze del gruppo capitanato da Rick Grimes di un futuro migliore, ma scontri e malumori non tardano ad arrivare.

Il governo Grimes

Il secondo episodio della nona stagione di The Walking Dead si apre con una carrelata sulla ritovata serenità (o almeno presunta) della comunità, che si abbandona ai sorrisi, ai gesti quotidiani e ai rapporti interpersonali, alcuni appena nati, altri riconsolidati. Tutto sembra andare nella direzione che Rick ha predisposto, un tranquillo viaggio verso la normalità, la “nascita di una nazione” che vede le comunità di Alexandria, Hilltop, Oceanside e altre sotto lo stesso “governo Grimes“.

Un ponte tra passato e futuro

Il fulcro di questa seconda puntata è la costruzione di un ponte, il ponte che per l’ex vice-sceriffo e i suoi compagni rappresenta il punto d’unione tra un passato ormai finito, che non tornerà più, che va celebrato con le sue perdite, come quella ancora sentita e dolorosa del compianto Carl, e un futuro prospero, che darà origine a una nuova era per l’umanità superstite. Un ponte che tarda a vedere l’alba, palcoscenico di contrasti e malumori tra membri delle comunità che hanno accettato di buon grado la nuova realtà, e membri di quelle comunità che proprio non riescono a non cadere nelle vecchie care abitudini.

The Walking Dead - Andrew Lincoln (Rick) e Norman Reedus (Daryl) in una scena dell'episodio Il ponte
The Walking Dead – Andrew Lincoln (Rick) e Norman Reedus (Daryl) in una scena dell’episodio Il ponte

La legge è Rick

Ovviamente in questo clima di tensioni l’unico che riesce a sedare gli animi è Rick, che torna a incarnare la legge, ricordando appunto quel passato che lo vedeva paladino della giustizia, durante le risse in discoteca il sabato sera. Ma è una legge che decisamente non mette d’accordo tutti, che crea tensioni anche tra i personaggi storici, che cominciano a mettere in dubbio l’efficacia di questo modo di gestire le cose, che cominciano a mettere in dubbio di stare dalla stessa parte, di lottare per gli stessi obiettivi, aprendo le porte a delle nuove strade che potrebbero portare The Walking Dead ai gloriosi fasti di una volta.

Per non dimenticare

Forse proprio per la nostalgia dei vecchi successi, o magari per omaggiare alcuni dei personaggi più amati della serie, sia i protagonisti che gli spettatoti si trovano di fronte ad alcuni significativi frammenti di ciò che è stato. Infatti troviamo una caparbia e irremovibile Maggie, che si ammorbidisce solo raccontando della gioiosa ma difficile infanzia con l’amato padre alcolista Hershel (interpretato dall’immenso Scott Wilson, scomparso recentemente), che sicuramente rivedremo in questa stagione. Un altro elemento amarcord fondamentale è legato sempre a Maggie, ovvero i ritratti neoavanguardisti di Glenn, Beth, dello stesso Hershel e degli altri componenti della sua famiglia, appesi alla parete del suo ufficio.

The Walking Dead - Lauren Cohan (Maggie) Tom Payne (Jesus) e Danai Gurira (Michonne) in una scena dell'episodio Il ponte
The Walking Dead – Lauren Cohan (Maggie) Tom Payne (Jesus) e Danai Gurira (Michonne) in una scena dell’episodio Il ponte

Un futuro migliore

In questo secondo episodio dunque, vediamo uno stretto legame con il precedente, Un nuovo inizio, e continuiamo a trovarci davanti ai personaggi principali che ripongono speranze, a volte quasi utopiche, su una connessione tra le varie comunità, tra gli esseri umani, tra gli errori del passato e le soluzioni per il futuro, fornendo una chiara lezione di vita. Una connessione fisica e metaforica simboleggiata da quel ponte, che per qualcuno è solo un monumento commemorativo ai morti, in un mondo in cui morti non fanno più paura.

VOTO:

 

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