Dopo l’episodio clou di questa nona stagione, The Walking Dead riparte dal futuro, con tante novità, scuotendo dal torpore una serie che stava per arenarsi alla deriva.
Voltando pagina
Il futuro è finalmente arrivato in The Walking Dead, è adesso ed è il passaggio inevitabile per poter andare avanti e trovare nuove ispirazioni, nuovi appigli, per creare qualcosa di diverso e di innovativo, per una serie che stava andando a rotoli e inevitabilmente verso un vicolo cieco. I personaggi storici stanno cercando di voltare pagina, ognuno a modo proprio, con i propri tempi e le proprie necessità, aggrappandosi a quello che rimane della vita precedente, ormai passata, ma mai dimenticata.
Nuovi arrivi
L’entrata in scena di Magna e del suo gruppo, ricorda moltissimo l’arrivo di Rick e degli altri ad Alexandria, che consapevole della crudeltà del mondo in cui vive, non riesce a darsi pace e a credere ai suoi occhi. Ma la comunità è molto cambiata d’allora, è diventata particolarmente diffidente, non ammette forestieri, è stato creato un consiglio vero e proprio per prendere delle decisioni chiave, e le tre canoniche domande che Rick poneva ai nuovi arrivati: Quanti vaganti hai ucciso?, Quante persona hai ucciso?, Perché?, sono state sostituite da un interrogatorio che culmina nella domanda basilare Chi sei adesso?, quesito che dà il titolo a questo sesto episodio che sembra essere la seconda parte di questa nona stagione.
Chi sei adesso?
Chi sei adesso? una domanda fondamentale per meglio comprendere gli equilibri che si sono formati, dopo gli importanti accadimenti di Cosa c’è dopo?, per capire totalmente l’individuo, l’essere umano nella sua interezza, per capire com’è cambiato e cosa l’ha cambiato, quali sono i suoi punti deboli e quali i punti di forza, cosa lo ha spinto oltre la mera sopravvivenza. E al di là dei nuovi personaggi, tentiamo di comprendere chi sono adesso Daryl, che vaga solitario, Michonne, con le sue regole e il suo “dolce segreto” che tenta di tenere al sicuro a tutti i costi, e Carol, regina indiscussa del regno, che si riscopre ancora una volta forte e determinata.
Il futuro è donna
Sagge, prottetive, corraggiose e volitive, a volte spietate, queste sono le donne di The Walking Dead 9, che sono decisamente diventate le assolute protagoniste della nona stagione, e che rappresentano il futuro della serie. Il sesto episodio ce le presenta sotto una luce nuova, dietro a tutta la loro forza ma anche dietro tutta la loro fragilità, del resto a ricordarcelo è la scritta sulla parete della camera di Carol, “A volte ci spezziamo solo per far entrare la luce“. Dunque grandi e, soprattutto, piccole donne prendono il comando, le redini di un calesse che stava andando allo sbando, e lo rimettono in riga verso un domani, che presenta un barlume di speranza nascosto in un nido di uccellini o in un fresco bocciolo in mezzo al nulla, sintomo di quella voglia di rinascita in un mondo in cui solo i fiori d’acciaio possono andare avanti.
Vecchi nemici, nuovi nemici
Anche se ormai la serie sta imboccando la strada del cambiamento, prendendo finalmente una svolta decisiva, i vaganti, nemici di sempre, continuano a rivelarsi una piaga pericolosa. Abbiamo visto nel corso di questi primi sei episodi che i nostri eroi, Eugene in particolare, hanno appellato le orde di non morti con i nomi più strampalati, paragonandoli a calamità naturali come uragani o tifoni, o addirittura prendendo spunto dal teatro shakespeariano (Tebaldo e Cordelia). Ma dietro a quelli che sembrano i soliti, conosciuti nemici, si cela una nuova minaccia.