Stradivari, settimo episodio della nona stagione di The Walking Dead, ci permette di mettere a fuoco le intenzioni di vecchi e nuovi personaggi, peccando però della solita lentezza narrativa che caratterizza da troppo tempo la serie.
Una battuta d’arresto della narrazione
Stradivari (Stradivarius), settimo episodio della nona stagione di The Walking Dead diretto da una vecchia conoscenza della serie, ovvero l’interprete di Abraham, Michael Cudlitz, ha gettato le basi per le puntate che verrano, svolgendo un compito molto importante: farci conoscere i nuovi personaggi, entrati in scena nell’episodio Chi sei adesso?, e aggiornarci sulla situazione di quelli vecchi. Un filler dunque, che ci ha permesso di comprendere le reali intenzioni degli sceneggiatori, nonostante un ritorno a una narrazione più lenta e meno coinvolgente dei primi sei episodi, ma che speriamo sia solo la premessa per un buon midseason finale e l’imput per una seconda parte trascinante e innovativa.
Sentirsi vivi e non sopravvissuti
Al centro di questo Stradivari, troviamo la voglia di fare gruppo, ricordando quanto sia fondamentale condividere, stare insieme, non dimenticarsi di ciò che ci rende umani, il labile confine tra il sopravvivere e il sentirsi ancora vivi. Sono proprio le new entry che rammentano tutto ciò, a noi spettatori che forse ormai viviamo i nostri beniamini come supereroi, e ai veterani della serie, che hanno probabilmente rimosso quanto sia inevitabile arrendersi al calore e alla condizione umana per poter progredire e andare avanti. Una riflessione profonda e significativa fatta davanti a un violino (prestigioso Stradivari appunto), strumento che una volta sembrava talmente consueto e banale , anche nell’infinita bellezza della sua perfezione, ma che adesso assolve la funzione di memento di una vita che non esiste più, di quell’arte che ci differenzia dalle altre specie animali, rendendoci intellettualmente superiori.
Daryl e Dog, amici per la pelle
Buona parte dell’episodio racconta però della solitudine di Daryl, e del suo nuovo grande amico e compagno di “caccia” Dog (semplicemente Cane per noi in Italia), un rapporto intenso tra due anime selvagge e controverse, che ci ricorda invece quanto gli animali, al contrario degli uomini, possano essere incapaci di mentire, torturare o essere crudeli per puro divertimento. Sono delle scene che fanno da contraltare a quelle in cui il nuovo gruppo ci informa della superiorità umana, infatti Daryl con questa nuova amicizia, ci dimostra che nonostante gli animali abbiano un intelletto (forse) meno sviluppato degli esseri umani, possono senza dubbio insegnarci valori inestimabili come: la dignità, il rispetto, l’altruismo e l’amore disinteressato verso il prossimo. Daryl ha trovato in Dog un compagno ideale, devoto, onesto e fedele, che non lo costringe ad aprirsi a dialoghi futili e senza senso, lasciandolo invece immerso nel suo mondo di solitudine, proteggendolo senza mai avvicinarsi troppo.
Incontriamoci a Hilltop
Questo episodio di transizione, sta proiettando tutti i personaggi verso un nuovo ricongiungimento, e la sede in cui ciò accadrà pare sia la comunità di Hilltop, che sta vivendo un tumultuoso cambio di guardia, di cui non proprio tutti sono a conoscenza. Michonne è diretta a Hilltop, per tentare di trovare un luogo sicuro per il gruppo di Magna, inevitabilmente anche Rosita è stata dirottata verso la stessa meta, dopo essere scampata per un pelo all’incontro con una mandria di zombie alquanto insolita, e ritroviamo anche Daryl e Carol, che dopo un confronto diretto, che gli ha rammentato l’intensità della loro amicizia, hanno deciso di mettersi in viaggio insieme in direzione della comunità. Sembra dunque che le basi per una reunion in vecchio stile, in previsione del finale di stagione, sia proprio alle porte, dobbiamo solo sperare che il prossimo episodio ci regali emozioni più forti, e che la serie non finisca per scivolare nel tedioso temporeggiamento che l’ha caratterizzata nelle ultime stagioni.