Willie Peyote pubblica il nuovo disco Io degradabile e sforna testi crudi e cinici con un’apertura alla tematica amorosa e un sound molto intrigante che vede echi dei Gorillaz e di Silvestri.
Willie Peyote introduce a mò di annuncio di programmi televisivi il nuovo disco Io degradabile: «Trattiamo il tempo e il rapporto dell’uomo con esso cercando di rispondere alla domanda: Se avessimo il tempo che resta sapremmo davvero usarlo meglio? A seguire la nostra rubrica di approfondimento su società e costume ma prima le ultime notizie con il telegiornale della sera». La canzone che parla di questo si intitola Mostro e sottolinea il fatto che l’italiano medio senta il bisogno di essere rassicurato più che informato dai media, con una frecciata senza mezzi termini al governo del cambiamento e al sosia Danilo Toninelli. La mia futura ex moglie e Quando nessuno ti vede sono antitetiche e simili allo stesso tempo con la critica nei confronti delle coppie che ostentano la loro felicità sui social quando in fondo finiranno per arrotondare la percentuale sempre più in rialzo di separati. Capitolo società e costumi appunto.
Catalogo mette in evidenza il controllo che i media hanno sul fruitore con algoritmi che consentono di consigliare acquisti e pagine da seguire in base ai gusti finendo per rendere schiavo del sistema e l’ossessiva ricerca di risultare esteticamente appetibili ad ogni età cercando di gareggiare con l’ineluttabile destino di invecchiamento. Tema ripreso in Miseri in cui Willie afferma che il tempo logora chi non ce l’ha. Cattività si sofferma sul fatto che l’odio divagante nei confronti del diverso sia dovuto alla costante repressione sottolineando che «In balia del tuo peggio che ti sfugge di mano, ti senti padrone e invece sei schiavo».
Mango è un inno al mestiere del cantautore con l’esempio di chi è morto durante un suo concerto chiedendo scusa al pubblico del malore. L’album si conclude con Semaforo in cui l’atto sessuale è paragonato a uno spettacolo teatrale in cui non devono esserci repliche e obblighi di copione ma deve essere istintivo e innovativo per non far venir meno il desiderio. L’apertura all’amore è sacrosanta in un disco sfacciatamente provocatorio e sociale. Sound molto figo e attuale con echi di Silvestri, Gorillaz, il primo Jovanotti. Notevole pure la copertina. Il rapper torinese sarà in tour nei club la prossima primavera e sicuramente saranno show molto ritmici e particolari ai quali consigliamo di partecipare.
