La nostra recensione di X – A Sexy Horror Story, eccentrico horror splatter di Ti West, un film indie che gioca con gli stilemi dello slasher, con Mia Goth, Jenna Ortega e uno sgangherato gruppo di aspiranti porno divi
Non esistono più gli slasher di una volta. O forse sì? X – A Sexy Horror Story è quanto di più vicino, per estetica e contenuto, ai capifila di quel sottogenere dell’horror nato tra gli anni ‘70 e ‘80, con protagonisti violenti assassini sulle tracce di giovani alla scoperta della loro sessualità. Con il suo nuovo lungometraggio il regista e sceneggiatore Ti West confeziona un horror sanguinario e pruriginoso, capace di mantenere un equilibrio tra l’omaggio sfrenato e una spinta eccentrica rispetto ai perfettamente codificati stilemi del genere. Questa sinistra freschezza rende la pellicola un piacevole divertissement insanguinato.
The farmer’s daughters
1979. Una sgangherata troupe di aspiranti stelle del cinema, guidata dal produttore narcisista Wayne (Martin Henderson), affitta una casa nelle campagne del Texas per girare il film che svolterà la loro carriera: un porno bucolico. Giunto nella location delle riprese il gruppo viene accolto in malo modo dall’anziano proprietario Howard (Stephen Ure). Si tratta solo del primo di una serie di strani avvenimenti in cui si ritroveranno immischiati le ambiziose attrici Maxine (Mia Goth) e Bobby-Lynne (Brittany Snow), l’egocentrico pornoattore Jackson (Kid Cudi), il regista intellò RJ (Owen Campbell) e la sua timida ragazza Lorraine (Jenna Ortega). Gemiti intensi, fontane di sangue e tuffi in laghi infestati da alligatori scandiranno la valanga di violenza che travolgerà i nostri protagonisti sotto il lugubre sguardo di Pearl, la decrepita moglie di Howard.
Croci e delizie del desiderio
Quanto è labile il confine tra ambizione e ossessione? Tutti i personaggi di X – A Sexy Horror Story sono animati da desideri brucianti e sarebbero disposti a qualunque compromesso pur di raggiungere i loro obiettivi. Maxine, tra l’estasi della droga e le viscide lusinghe del suo spregiudicato e megalomane compagno Wayne, maschera le sue insicurezze auto dipingendosi come una bomba sexy destinata al successo. Un destino che è comune a Bobby-Lynne, grottesca Marylin del porno, strozzata dalla sua autoreferenzialità. La stessa vanagloria in cui sguazza Jackson e in cui vi affoga tutta la sua nullità. RJ, d’altrocanto, dissimula una sana dose di perbenismo convincendosi che il film che sta girando sia un porno “fatto bene”, arte che gli aprirà le porte del cinema e non spazzatura come ciò che spopola nel circuito di quegli anni. Ossessiva è anche la deriva del desiderio sessuale di Pearl, talmente tormentata dalla nostalgia della giovinezza da riversare la sua smania sui giovani protagonisti. Solo Lorraine pare intoccata dalla frenesia di qualunque tipo di desiderio: il tratto ideale intorno a cui costruire la convincente scream queen di Jenna Ortega.
Un eccentrico slasher citazionista
Se la patina estetica (data soprattutto dalla fotografia pastosa e granulosa), la stilizzata spettacolarizzazione della violenza e alcuni dei motivi principali (dalla scream queen alla final girl) rimandano direttamente al passato dello slasher, non sono pochi gli accorgimenti, soprattutto a livello narrativo, che smascherano la contemporaneità della pellicola. In particolare la sceneggiatura si dimostra agile nell’eludere con una sana dose di autoironia ogni possibile rischio di moralismo (in fondo i ragazzi che vivono liberamente la sessualità vengono sempre massacrati negli slasher) e rendere ancora più scoppiettante e disinibita la critica alla pruderie perbenista che innerva da sempre il genere. Una regia vivace e dinamica, che non dimentica mai la natura indie del progetto, d’altro canto, cita espressamente capolavori come Non aprite quella porta, Halloween, Psyco e Shining (il personaggio di Pearl sembra uscita dall’Overlook Hotel). La grande forza del film, però, è certamente il suo cast dalla già citata e magnetica Jenna Ortega all’ipnotica Meg Goth impegnata in un doppio ruolo da brividi senza dimenticare una Brittany Snow statuaria ed esilarante, la vera diva di X – A Sexy Horror Story.
X – A Sexy Horror Story. Regia di Ti West. Con Mia Goth, Jenna Ortega, Brittany Snow, Kid Cudi, Martin Henderson, Owen Campbell, Stephen Ure, James Gaylyn, Simon Prast, Geoff Dolan, Matthew Saville e Bryony Skillington. Al cinema dal 14 luglio, distribuito da Midnight Factory.
3 stelle
